Pagina 1 di 2

La storia dei miei giocattoli : dal libro bianco di godz

Inviato: 06/10/2011, 21:23
da Joe
Cap.1
L’era della Stella.

La terra non aveva nome, era solo una delle infinite terre di quel pianeta ma non era disabitata.
I primi dimoranti erano divisi in due fazioni: i Calzi legati alla magia e Vesti legati al ferro delle loro armi.
Originariamente questi due popoli si erano divisi i territori marchiandolo con alberi sacri, rovi, tralicci e fili spinato; ognuno guardava all’altro con rispettosa diffidenza e probabilmente sarebbe continuato tutto allo stesso modo per secoli se non fosse intervenuta una terza forza totalmente diversa dalle precedenti: i Matchbox.
Queste altro non erano che automobili in continua corsa tra di loro passando indifferentemente tra i confini il che si rivelò molto più grave per i Calzi e le loro zone sacre.
In capo a poco tempo i Vesti presero a dar asilo alle auto additando tale scelta al metallo che le componeva e che le rendeva loro affiliate, di contro i Calzi iniziarono gli assalti alle basi ove queste erano parcheggiate dando inizio ad una guerra che si estese ad ogni angolo della terra.

Anni di lotte tra i due popoli avevano affinato le loro caratteristiche rendendo i Calzi una sorta di Indiani armati di soli pugnali carichi di magia che li rendevano in grado di tagliare anche i metalli mentre i Vesti erano ormai dei Pistoleri; gli incantesimi erano dote dei primi come le armi di grande calibro dei secondi che elaboravano anche nuove costruzioni di difesa per i loro accampamenti sempre più grandi ed inespugnabili.
Le rappresaglie e i furti sui due fronti avevano portato tra gli indiani l’uso di fucili mentre tutto il sapere magico rubato si fondeva per i sapienti avversari, in un unico legame alla magia rappresentato da un singolo proiettile di metallo magico, del quale però nessuno conosceva a fondo
il potenziale in caso di uso nel conflitto, il che rendeva il suo uso quanto mai improprio perché era sconosciuto soprattutto se avrebbe potuto ledere agli stessi pistoleri.
La situazione di stallo venutasi a creare da continui raid a singoli avamposti accentrò il potere dei Pistoleri in una capitale denominata Fort Custer, abitata da un gruppo di uomini armati in modo mirabile e in grado, anche se in pochi, di far fronte ad attacchi provenienti da grandi gruppi di indiani, tutto questo però non impedì ad essi di provare continui assalti sempre più violenti che colmarono in quello che sembrava la fine, invece era l’inizio.
Ci fu un ennesimo assedio di tutte le forze indigene al forte che inizialmente sembrava la consuetudine di quegli anni ma il suo prolungarsi per 10 giorni fece capire alle due parti che probabilmente avrebbe causato, anche per i sopravvissuti, la fine in entrambe le stirpi a scapito delle auto; lo sceriffo capo dei Vesti, comprendendo ciò e volendo porvi fine uscì dal forte affrontando da solo gli avversari.
Lo sceriffo era noto per sparare così rapidamente al punto che nessuno notava nemmeno il movimento della pistola a staccarsi dalla fondina e la mano sembrava eternamente appoggiata al calcio dell’arma ma quella notte tutti gli indiani e i pistoleri videro bene che alzò il braccio mirando al cielo.
Lo Sceriffo sparò alla notte e fu così che ebbe la sua stella.
Gli indiani riconobbero in lui l’atto di non belligeranza con quella magia che li avvicinava come fratelli primordiali di quella terra. In virtù di quel gesto interruppero l’assedio iniziando le trattative di pace e il forte viene ribattezzato Fort Apache in segno di amicizia.
La stella dorata, tornò in cielo ma una parte rimase sul petto dello sceriffo e divenne il simbolo distintivo di questo patto dando luogo ad anni ed anni di sviluppo reciproco e anche in seguito all’arrivo di un nemico fu dietro di essa che si riunirono gli uomini… e non le auto che a quel nemico avevano aperto la strada.


Traduzione
Fine anni 70, la mia famiglia decide di fare un trasloco che cambierà tutto il resto della mia vita, dalla periferia nord di Torino si passa ad un paese a Sud di Torino, Borgaretto.
Da un alloggio in un palazzo tra i palazzi si passa ad una villetta di due piani con orto e giardino, costruita in mezzo ai prati e vicino ai boschi dai miei nonni che stavano al primo piano.
Il primo giocattolo di cui ho memoria pare essere un furgone, forse polistil, andato perso, quello che è sopravvissuto sono indiani e cowboy, mia madre che ha sempre avuto buon gusto mi compra al mercato una scatola di indiani Atlantic alti più o meno 6 cm e totalmente marroni.
Li adoro ma ne perdo parecchi giocando con la terra dell’orto ridotta a pozze di fango, qualcuno ogni tanto viene ancora dissotterrato da mio zio a 30 anni di distanza… roba da archeologi.
Arriva per Natale il fortino più fico che abbia mai visto ed è la sede della maggiorparte delle mie eterne battaglie, inoltre ha con sè 5 soldatini blu, 5 indiani rosa, uno scenario di carta con 2 tende sempre di carta da montare. Il forte sin dalla scatola porta l’insegna Fort Custer ma per un curioso caso l’etichetta attaccata alla porta del forte si scolla e sotto ne porta un'altra che dice : Fort Apache… questa cosa mi ha sempre affascinato.
In quegli anni il forte subisce molti attacchi, tra cui quello di mio padre a cui cade una chiave inglese mentre sta riparando il termosifone.
Una balconata del forte si rompe, è la prima volta che mi si rompe un gioco… sono tristissimo… ma mio padre con una mitica colla rimette tutto a posto.
È la prima di mille e mille riparazioni di mio Padre.

nella foto, quasi in primo piano uno degli indiani marroni sopravvissuti . il portone è una delle ultime riparazioni mie e di mio padre ma è girata al contrario perchè è duble face e dall'altro lato ( quello bello) c'è scritto fort apache. menzione d'onore per il pistolero giallo che muore ... mi son sempre chiesto perchè li mettevano nella confezioni con queste pose ... ma a lui, alla fine, mi sono affezionato
Immagine
Panoramica della battaglia
Immagine

Re: La storia dei miei giocattoli : dal libro bianco di godz

Inviato: 06/10/2011, 23:26
da Neapolitan Joe
Bella storia, davvero.

Re: La storia dei miei giocattoli : dal libro bianco di godz

Inviato: 07/10/2011, 13:01
da Red Cross
Oltre all' epico racconto, mi entusiasmo nel vedere quel fortino che mi rammenta dei tempi in cui, all' età di 4-5 anni, invidiavo da matti mio cugino Ilario (di 6 anni più grande rispetto a me) che ne possedeva uno praticamente uguale.
E già lì comincia a meditare riguardo al fatto di costruirmene uno con le mie stesse mani.

Re: La storia dei miei giocattoli : dal libro bianco di godz

Inviato: 07/10/2011, 13:41
da lucius
Bella la storia e bello il fortino! Da piccolo avevo anch'io alcuni soldatini (pochi) che raffiguravano Indiani e Cowboy.

Per me il mistero dei due nomi si spiega con la tradizione tutta Italiana di cambiare i nomi ai giocattoli sostituendo una parola inglese con un altra, nei G.I. Joe ci sono molti esempi, nei droidi di Star Wars addirittura è stata cambiata la sigla. L'unica spiegazione che mi sono dato e che così facendo si possa lucrare sul cambiamento di nome facendo nascere un altro diritto d'autore da tutelare a favore del distributore italiano.

Re: La storia dei miei giocattoli : dal libro bianco di godz

Inviato: 08/10/2011, 15:16
da Joe
GRAZIE RAGAZZI ...spero vi piacciano anche i prossimo capitoli , cercherò di mettere sempre delle foto perchè credo che renda tutto molto più bello per ognuno di voi

Re: La storia dei miei giocattoli : dal libro bianco di godz

Inviato: 15/10/2011, 17:01
da Joe
Capitolo 2
Origini


Ma chi stava arrivando e da dove erano giunti indiani pistoleri e automobili ?

Magia e Scienza si erano unite per venire a capo del mistero facendo due scoperte fondamentali per il continuum spazio temporale; la prima fu un essere del quale si trovano tracce in un sito archeologico e la seconda fu l’esistenza di un manufatto.
Quanto scoperto si sintetizza nella vita del popolo di viaggiatori spaziali dei Cronauti, i quali visitando infiniti pianeti scoprivano quali di essi stavano per esplodere e quali erano di recente creazione quindi adatti allo sviluppo della vita.
Se il pianeta era adeguato vi impiantavano dei Fari per richiamare dallo spazio tutte le forme di vita che vagavano avendo perso la loro origine… per averne una nuova.
La seconda scoperta era appunto il costrutto che aveva richiamato, in quanto Faro, Uomini e Automobili, ne si conosceva la forma, un albero sacro sul quale poggiava un avvoltoio ma nessuno ne conosceva l’ubicazione.
La ricerca dell’albero fu vana ma la veridicità della scoperta si confermò nell’arrivo sulla terra del di un Cronauta, essere di carne e metallo che presagì, prima di volare via, l’arrivo imminente di una nuova razza.
Due grosse nubi nere scaricarono su quelle terre un numero incredibile di esseri , molti dei quali feriti, in seguito al collasso del loro pianeta di origine.
Quella che ne seguì non fu una guerra quanto un integrazione dei più validi e l’imprigionare dei più bellicosi, tra cui un uomo in armatura arancione particolarmente violento.
I nuovi arrivati avevano anche un fortino ma era quasi totalmente inservibile in quanto ridotto in rovina, sembravano aver passato anch’essi una guerra e come gli altri sembrava averla persa.
A lungo li si interrogò tentando di capire il loro linguaggio per sapere se essi sapevano come cercare il Faro; inoltre non si sapeva cosa fare dei prigionieri ma non si arrivò ad una soluzione … questa decisioni, in particolare la seconda, non fu presa dagli uomini ma da esseri che arrivarono di lì a poco.
A loro alludeva il Cronauta, poiché erano esseri all’apparenza animali e in realtà Robot il loro nome: Dinorobot, il loro capo: Tiran il suo primo gesto Uccidere il capo della resistenza:
l’uomo in armatura arancione.
Il faro ovunque esso fosse continuava a funzionare per far arrivare altri Robot mentre il Cronauta,
come nella sua natura non poteva impedirlo ma non si limitava ad osservare...
qualcosa fece, mandò sulla sua rotta di quel faro un altro popolo…
Ci sarebbe però voluta un era, prima che questo potesse arrivare e fu l’era dei Robot

Traduzione
Iniziano gli anni 80. Le case dei miei amichetti con i loro giochi per me diventano altri mondi. Tra questi un cugino di secondo grado che abitava vicino a noi, era il bambino più viziato che l’intero universo avesse mai visto … non dico per dire, aveva un numero devastante di giochi che rompeva spesso e come se non bastasse ogni tanto a detta di mia madre, rubava/rompeva pure i miei … ebbi la mia rivincita quando, poiché stava crescendo, sua madre fece dei suoi giochi due sacchi neri e li diede a mio padre.
Non capivo perché mio padre portasse 2 sacchi da rifiuti in casa… ma quando li aprì sembravo il piccolo Tim del canto di Natale di Topolino che urla “Giocattoli”…
Tra una miriade di giochi, macchinine, alcuni classici pupazzetto di gomma di Goldrake, un fortino ridotto a pezzi, micronauti ridotti a brandelli e un robot arancionero che tanto mi era piaciuto e che stava in piedi per miracolo.
Cerco di tenere tutto ma mia madre fa un epurazione… per far spazio al regalo che ho chiesto a babbo natale : Tiran il Dinorobot che …incredibile : arriva e non solo, mio zio mi fa pure il triceratopo!
Unire robot e dinosauri … che idea e che Natale da sballo quel Natale.

Dopo il trasloco e prima di tutti i giochi capita però un'altra cosa, subisco un operazione veramente difficile e passo un bel po’ di tempo in ospedale, soffro parecchio e mia mamma impegnata ad accudirmi manda mio padre di comprarmi un gioco; nella mia stanzetta di ospedale vedo arrivare un piccolo scenario con due cow boy e uno squallido alberello di plastica con sopra un avvoltoio.
Mia madre scuote la testa… ma io ci gioco perché è tutto quello che ho e a 30 anni di distanza quell’alberello ha ancora un significato profondo.

Foto del Cronauta , ovvero l’unico micronauta che abbia mai avuto e già allora capii che la mia misura è il triplo pollice 3/4
Immagine
alberello con avvoltoio che mi ricorda dolore ma anche guarigione
Immagine
alcuni robot tra cui il Goldrake di gomma , parte di Convoy e la match patrol … prossimamente dinorobot
Immagine

Re: La storia dei miei giocattoli : dal libro bianco di godz

Inviato: 15/10/2011, 17:15
da Neapolitan Joe
Il Cronauta è una via di mezzo tra Silver Surfer e l'Osservatore del mondo Marvel. Molto bella la storia. Anche io univo i mondi di Masters, Transformers, Bravestarr, Captain Power, G.I.JOE, dinosauri vari e giocattoli di varia origine come Black Star ed uno gnometto suo amico. Passavo più tempo a posizionarli, armarli, capire come farli alleare e che storia creare che a giocarci. Bei tempi, senza essere nostalgioco Il decennio 1980 fino al 1993 ( quando avevo 15 anni)per me sono stati begli anni.

Re: La storia dei miei giocattoli : dal libro bianco di godz

Inviato: 17/10/2011, 12:08
da Joe
Gli gnometti di black stat erano i trobbits !!!
io avevo ricevuto un cattivo che al posto dello gnomo era accompagnato da un demonietto ... erano belli anche perchè si differenziavano così dai master con i quali conicidevano un pò troppe cose tipo la spada magica divisa a metà...

Re: La storia dei miei giocattoli : dal libro bianco di godz

Inviato: 17/10/2011, 15:38
da Neapolitan Joe
Blackstar fu la serie "cavia" dei Masters. Il demonietto l'avevo giallo: è fotografato nella mia collezione col G.I.JOE Space Shot.

Re: La storia dei miei giocattoli : dal libro bianco di godz

Inviato: 26/10/2011, 11:01
da Joe
Capitolo 3
L’era dei Robot

L’arrivo dei robot fu massiccio e devastante.
Gli umani tentarono di fermarli unendo le forze con altre tribù di soldati militari armati: i verdi, i grigi e gialli ma senza successo poiché le forze in campo erano impari.
Il solo colossale Robot Bianco sterminava da solo una moltitudine di soldati quando la corazza sul suo petto si apriva, liberando il tiro di un enorme cannone… ed era uno dei più deboli.
I robot trasformabili erano di gran lunga i più letali, diventavano auto, camion, armi, animali e anche più grandi dello stesso Tiran che li comandava con ferocia incredibile.
Gli umani erano poco più che insetti al loro confronto e dopo che questi ne avevano sbaragliato la maggiorparte iniziarono le cyber lotte interne per scegliere il capo.
Gli autorobot presero posizione agli ordini di Convoy, l’enorme camion bisarca ma di contro dovevano fare i conti con la pistola robot Megatron e Pentajet, gli aerei che si univano diventando a loro volta un grande robot.
Alcuni robot ne contenevano altri come Gordian e le leggende dicono che a sua volta il suo fosse un cuore umano ma ad ogni modo non prese mai il potere per dimostrare l’affiliazione umana.
Ogni qualvolta l’ordine sembrava costituito arrivava un altro robot come nel caso del massiccio Bron dal pugno devastante e dal B-Cannon, l’arma più devastante che si fosse mai vista… ma come detto era una guerra continua infatti non passò molto tempo che fece la sua comparsa
il robot più grande che si fosse mai visto : Mazinga, altro quasi 20 volte un uomo capace di apparire all’orizzonte con la sua mole e di arrivare a folle velocità generando il panico e lo sconforto tra gli umani; di fronte a tanta forza non vi era possibilità di vittoria se non quella di allearsi in gruppi troppo instabili però per mantenere stabilità in seguito alla loro affermazione.
Durante queste guerre se il metallo dei robot non era sufficientemente resistente questi venivano fatti a pezzi e gli umani li raccoglievano sperando di poterli riutilizzare, come capitò all’Incrociatore robot, ridotto in piccoli rottami e poi impugnati dagli uomini.
Vi erano anche alcuni robot che addirittura si unirono alla resistenza umana ma se questi venivano presi venivano torturati o disintegrati come nel caso del celebre Pipistrello, baluardo degli umani al quale vennero strappato un braccio e entrambe le ali.
Gli umani si nascondevano cercando di non essere stanati ed elaborando teorie sui metalli che analizzavano; risale a questo periodo la loro prima classificazione fisico chimica ove si comprende che nell’ordine la resistenza più forte era legata al metallo Nero poi al Grigio al Bianco e al Marrone; il Blu risultava quello ideale per ciò che doveva volare e le conduzioni elettriche.
Il Rosso e il Giallo mostravano la particolarità di generare calore e le armi venivano spesso create con tali metallo piuttosto rari e preziosi.
Dal punto di vista della magia risultava che il Viola e l’Arancio avevano mistiche proprietà ma il sapere dei Maghi Calzi si stava perdendo dovendosi scontrare con nemici così avanzati tecnologicamente anche per gli umani dediti alla scienza.
Il mondo che avevano conosciuto gli umani era così lontano, la stella dello sceriffo brillava ancora ma la gente sembrava non avere più nemmeno la forza di volgere gli occhi al cielo per cercarla…

Traduzione
Sempre nei primi anni 80 i Transformer la fanno da padroni ed assieme a loro arriva ad ogni compleanno e Natale quasi sempre quello che chiedo.
Facendo il compleanno il primo Luglio, la metà dell’anno, le sessioni di regali sono di 6 mesi in 6 mesi + la befana nella cui calza per me c’è sempre: un topolino Mese( quelli grossi ) un po’ di arachidi, qualche mandarino, il carbone dolce avvolto nella carta perché sono stato cattivello e un gioco, ma non quelli bellissimi, diciamo cose da mercato come il pipistrello e l’incrociatore robot, baracchette ma che rattoppo 200 volte e non riesco a buttare.
In alcuni casi però arriva ciò che chiedo come per Bron… la confezione è altra un metro e non si capisce perché… dentro il robot è più o meno 30 cm…un ciofecone con allegata una pompa ad aria con cui lo si può alzare di 3 cm… e spara ignobili palline… e aspira l’aria da oggetti tipo quelli che metto nell’acqua dei miei figli quando gli faccio il bagnetto.
Sarà anche una ciofeca ma fa la sua minacciosa figura e ce l’ho ancora in cantina!
Gordian arriva invece non richiesto dagli zii che in fatto di regali non conoscevano mezze misure o maglie di lana o robot fighissimi ! Il meglio del meglio però è Mazinga arriva tra i primi ma all’inizio non riesco a giocarci; non credo ai miei occhi Mazinga è quasi alto come me, lo porto nel letto come facevo con i giochi preferiti ma devo arrendermi, il lettino è troppo piccolo per tutti e due; avrà sempre un angolo in casa da cui minacciare gli altri giochi.
I suoi colori Nero e Blu, il suo simbolo sul petto rosso, i missili bianchi e rossi sono il modello di compattezza su cui baso le mie bizzarre idee sui materiali...
Come detto arriva quasi sempre quel che chiedo e il “quasi” è rappresentato del fatto che io sfoglio con gli occhi brillanti i cataloghi di giochi poi mia madre prende quel che trova… e così che l’anno in cui avevo chiesto il Megatron della serie tv, valigetta con la pistola grigia, mirino e poggiabraccio, mi arriva il modello marrone meno costoso senza nessun extra… lo prendo lo stesso e ringrazio… Grazie ai miei genitori perché oltre a tutte le bollette e il tempo dedicato a me sono andati a cercare nei supermercati i giochi che io avevo cerchiato sul catalogo…


Pentajet ( ho provato a girare la foto senza successo… immaginate che sita volando )
Immagine
robot vari tra cui il mitico convoy e la pistola robot Immagine

Belle storie!

Inviato: 26/10/2011, 11:58
da Neapolitan Joe
Il mitico Convoy (Ultra Magnus) cambiò il modo di intendere i giocattoli anche a me!
:)

Re: La storia dei miei giocattoli : dal libro bianco di godz

Inviato: 02/11/2011, 15:15
da Joe
Capitolo 4
Altri popoli e altri mondi

La scalata al potere è una chimera per chiunque non sia un robot in questa Era ma ciò non impedisce a nuove popolazioni di fare il loro arrivo su questa terra e di ritagliarsi una fetta di storia.
Il primis è il caso della popolazione dei LEGO, esseri dalla natura particolarissima in quanto creature inizialmente confuse con i metalli …
I LEGO sono invece piccole entità con una proprio coscienza capaci di unirsi per diventare creature più grandi che però avranno una nuova unica coscienza.
In pratica una singola entità LEGO  può unirsi ad un'altra  per diventare  una nuova entità che a questo punto non avrà due coscienze ma una nuova.
Questo concetto prende il nome di “Unità dei LEGO” il cui enunciato è : “ Il valore di un’unità LEGO vale quanto quello di un'altra unità sia essa più grande, di altro colore o costruita da un numero infinito di singole unità.”
Questa legge dà luogo ad un modo di vivere totalmente unico, in pratica non vi è lotta tra i LEGO perché vige un criterio di uguaglianza che va oltre la forma, il colore o l’unione dei singoli.
I LEGO sono quindi un popolo non belligerante che spesso nello storia si lascia manipolare per diventare costruzioni, armi, navi, aerei, fortificazioni ma non prende posizione e oltre a non comunicare con gli altri esseri ( a meno che non si inserisca nella costruzione un pezzo ☺ dotato di faccia e bocca ) la sua consapevolezza dell’essere praticamente indistruttibile lo fa nascondersi dopo ogni distruzione che subisce in battaglia per cercare di riagglomerarsi in autonomia.
L’unico modo che hanno per farlo velocemente è tramite alcuni di essi che han forma di uomini e la suddetta testa ma dato che essi sono un esigua minoranza tutti i pezzi finiscono spesso per essere ricatturati e ricostruiti in fortini.
Oltre a questo popolo ve ne sono altri 2 di cui non si sa praticamente nulla; il primo, gli Exogini è il mistero fatto omino, chi sono e da dove vengano sono misteri insondabili.
In pratica sono stati visti lottare tra loro divisi per 5 razze: Rosa, Arancio, Verde, Rosa Carne e Grigio/Nero ma nessuno è mai riuscito né a catturarne uno né a stabilire un contatto; non cercano di dare battaglia e per questo i Robot non hanno mai provato a distruggerli ma pare che abbiano dentro di loro una fonte di energia infinitamente potente. Dato che appaiono e scompaiono con velocità incredibile per anni sono stati trattati alla stregua di leggenda.
Infine il popolo delle Biglie è formato anch’esso da razze in lotta per una piccola isola sulla quale vivono. Le razze dei monti a Nord sono i Rossi e i Bianchi, la costa a Est è popolata dai marinai Blu e Azzurri, la costa Ovest è zona boschiva dove vivono i grandi popoli di Verdi e Brizzolati, a Sud Ovest vivono nel deserto i Gialli e Sud Ovest è da dove partono i Neri di volta in volta per cercare di conquistare l’isola.
Trattandosi di un’isola particolarmente minuta e fuori dalla carte geografiche i conflitti per quanto grandi non hanno mai toccato le biglie ma vi è una leggenda su una presunta unione di tutte le razze, compresi i grandi rivali Rossi e Neri che sconfissero addirittura Mazinga.
Questo è il quadro della situazione ma solo su questo Pianeta ancora senza nome, infatti i maghi dediti alla ricerca del faro riescono a scoprire l’esistenza di altri pianeti abitati da altri esseri potentissimi chiamati i Dominatori dell’Universo… di cui in questa era non vi è prova materiale.

Traduzione
Forse siamo a metà anni 80. Mia madre ancora oggi dice che gira e rigira torno sempre dai LEGO ed è vero, in questo periodo per quanto i robot sono la mia passione non disdegno mai di farmi una giocatina con il lego… per crearmi dei personaggi che non ho.
Una volta mi sono creato gli “erculodi” personaggi di un cartone animato con un gorilla nero , un drago e Flip , una roba molle tipo blob/barbapapà che diventa mille cose.
Io coi lego mi faccio bene il gorilla che sembra quasi somigliante e mi dispiace quasi farlo a pezzi ma con i LEGO è sempre un gioco nuovo e per loro ho sempre un po’ di riguardo tanto che nella mia mente li riconduco ad una idea di società ideale.
Gli exogini invece a 500 lire a bustina sono una droga !
Mia madre fa un patto con me alla 5° bustina comprata; se faccio il bravo e vado bene a scuola mi becco la piramide che ne contiene 40 ma poi la smetto di rompere le balle con sti misogini ( lei li chiama così ) e non ne comprerò mai più uno.
Mia madre non lo fa per generosità ma solo perché si è fatta solo il conto che 40 misogini per 12.500 lire è un affare! Purtroppo però quando arriva il momento dell’acquisto dai 2 cartolai del paese non se ne trovano più… ed è una Tragedia Greca!
Rompo così tanto che mia madre li cerca in Torino e mentre siamo molto distante da casa li troviamo in un negozio di elettrodomestici e bomboniere… lo so che è assurdo ma era un negozio di quelli di una volta dove però trovatavi un po’ di tutto… e inizia la storia di un popolo che sin da non mai saputo come collocare nella mia continuità.
Le biglie sono l’ennesima cosa che con la fantasia trasformo in un popolo; l’isola non è altro che un tappeto di un materiale tipo velluto che modello per avere dei confini… e le biglie Nere non sono altro che cuscinetti a sfera che mio padre smonta e mi porta a casa. La storia è quasi sempre la stessa tranne una volta in cui gli eterni nemici Rossi e Neri si uniscono contro Mazinga che scivola su di loro e cade… Gloria alle Biglie!
Infine mio Cugino di primo grado di due anni più piccolo, si dedica solo o quasi ai Master ma non ci scambiamo ancora nessuno gioco e per ora vedendolo solo in cascina da Nonna, casa sua sembra così lontana… come un altro mondo.
I Lego Duplo che ancora oggi mi allietano insieme a mio figlio
Immagine
l'immensa distesa di biglie
Immagine
gli exogini... a distanza di 20 anni me ne mancano ancora 2 !
Immagine

Grande!

Inviato: 02/11/2011, 23:29
da Neapolitan Joe
Exogino...mistero fatto omino!!!
=))
Belle storie Joe, mi ci perdo nei ricordi...

Re: La storia dei miei giocattoli : dal libro bianco di godz

Inviato: 03/11/2011, 1:53
da ^RIGOR^
Lego forever socio!! Io ne prendo ancora...Lego Star Wars! :p E gli Exogini...ne avevo solo 4 ma sono ancora conservati!! ;)

Re: La storia dei miei giocattoli : dal libro bianco di godz

Inviato: 03/11/2011, 16:10
da Joe
I lego sono veramente una Droga per me e tutti i miei figli !

Comunque Grazie ragazzi sono contento che i ricordi vengano a galla anche per voi ... ancora un paio di capitoli e arrivano i :gijoe:

Re: La storia dei miei giocattoli : dal libro bianco di god

Inviato: 13/11/2011, 16:35
da Joe
Capitolo 5
i 7 della Crisi e la I guerra Mondiale

Il flagello dei robot devastava ormai la terra.
Come tempesta esplodeva dall’alto il loro fuoco e l’uragano che creavano i loro scontri spazzava i piccoli uomini… ma come spesso capita nella fucina della guerra si forgiano nuovi metalli.
Dall’arrivo di altri uomini delle razze più disparate, accompagnati da bestie mostruose si creò una nuova alleanza: i 7 popoli più forti donarono ognuno i loro miglior guerriero per affrontare quella che sembrava una crisi senza uscita.
Vennero chiamati i “7 della Crisi” e furono il primo Commando composto da :
“Sceriffo” dei Pistoleri Calzi, con la pistola dai proiettili di polvere di stelle
“Roccon” della Montagna delle Pietre, l’unico minerale in grado di diventare un gigante di roccia
“Senza Volto” degli Indiani Calzi, il mago in grado di muoversi veloce come il vento
“Fosfo” della Foresta dei Sauri, il feroce rettile bipede in grado di cacciare anche di notte
“Dangeon” della Tribù dei Mostri, il piccolo e massiccio orco armato di un letale arco
“Giallo” dei Piloti, il più spericolato guidatore di qualsiasi mezzo mai costruito
“Zentradi” della casta dei Robotech, il primo essere di una nuova razza di eroi dai poteri mentali
Questi esseri eletti viaggiarono insieme in tutta la terra conosciuta e oltre, per reclutare nuovi Commando, sempre composti di volta in volta da 7 componenti, per muovere guerra ai Robot
Loro furono i primi a creare le basilari tecniche di battaglia, dopo di loro la gerarchia militare venne sempre considerata a base di Commandi di 7 elementi preferibilmente composti da :
un comandante, un corazzato, un mago, un animale, un tiratore di precisione, un pilota, un telepate. In ordine di grandezza la successiva compagine militare è composta da 50 uomini ovverosia 7 Commandi più un Generale e viene chiamata Armada; infine si definisce Esercito il più grande raggruppamento di forze armate, composto da 5 Armade, quindi 250 uomini, guidati da un Generalissimo detto anche Cezar, Emperor, Punta di Diamante o semplicemente indicato con una croce come indicazione di “uomo in + più”.
Storicamente si arrivò per la prima volta a questa composizione durante la I guerra Mondiale.
Complice l’arrivo di svariati mostri e dinosauri in lotta contro i robot, gli umani ripresero coraggio
e nel momento della crisi i 7, raccolsero un esercito composto soprattutto da uomini e sauri aventi come Generalissimo il mastodontico Drago a 2 Teste.
Non vi era alcuna organizzazione simile all’interno dei Robot e nessuno di loro si aspettava un attacco diretto dato che sino ad all’ora i 7 della Crisi avevano operato in piccoli agguati isolati invece dopo aver sguinzagliato il migliori piloti di moto per attirare i Robot in una gola ci fu uno scontro totale tra tutte le forze in campo.
Dalle pareti di roccia sparavano i tiratori scelti mentre dalle stesse si buttavano i sauri, il Generalissimo e i maghi chiudevano l’uscita alla stretta valle senza uscita mentre i telepati coordinavano l’assalto.
Mazinga e i più grossi non riuscivano quasi a muoversi e molti Robot vennero falciati dal fuoco amico, vi furono molti caduti tra le fila degli umani che per fermare i robot volanti vi si gettavano sopra mentre prendevano il volo e come kamikaze si facevano esplodere con loro.
La valle divenne brevemente una polveriera ma l’esito della battaglia era quanto mai certo, i robot non avevano via di fuga, Mazinga e Bron erano caduti praticamente subito ed era solo questione di tempo per vederli capitolare tutti; la vittoria era nelle mani di uomini e Sauri ma a cadere per presunzione fu proprio la Punta di Diamante.
Il Drago a 2 Teste abbandonò la sua posizione per lanciarsi contro uno spento e devastato Robot Bianco ma questo anziché subire il colpo di grazia aprì il suo petto per scaricare le munizioni contro di lui, contemporaneamente Mazinga e Bron si rialzarono sbaragliando gli sbarramenti magici e andando a conquistare con il Bianco l’imboccatura della Gola.
A quel punto senza timore di ricevere un attacco alle spalle i 3 colpirono con tutte le loro forze e fu un massacro; prima i corazzati e i sauri nella valle poi Mazinga sollevò in volo Bron e il suo B-cannon fece il resto con chi fino ad allora aveva sparato indisturbato dall’alto.
Alla fine quella che era una stretta gola era solo un ammasso di rocce trasudanti sangue.
I nuovi gradi capi erano i vincenti Mazinga Bron e Bianco e la guerra aveva solo creato una sorta di nuovo legame tra i metallici dittatori.
Il commando dei 7 venne fatto a pezzi e nel caso dello Zentradi non in senso figurato poiché venne tagliato a metà…Roccon tramutato in pietra era scomparso, lo Sceriffo si ritirò nel fortino come una stella cadente e Senza Volto ritornò tra i pochi indiani sopravvissuti, l’orco Dangeon e Pilota continuarono a fare imboscate e il Sauro Fosfo in seguito alla disfatta vagò a lungo per giorni e giorni sino a che il destino non lo portò all’oggetto più ricercato del pianeta… l’albero sacro, il Faro.

Traduzione

Non leggevo ancora i fumetti marvel o dc , ma i 7 sono un incrocio della justice league e dei magnifici 7, cui mia madre mi cantava la canzone “ 7 per la vita , 7 per l’amore …”
I membri erano, oltre lo Sceriffo, giochi regalati per l’anniversario di matrimonio dei miei, infatti durante la mia infanzia i miei genitori festeggiavano al ristorante e per me e mia sorella c’erano regali piccoli… come il massiccio Roccon il cui nome nella seria a giocattoli Rocklords era forse “Granite” che misi in mezzo alla mia scialba collezione di minerali o il bellissimo cavaliere Zentradi Robotech marca Matchbox, per me vero antesignano dei gijoe con tanto di o-ring e a cui si ruppe il pezzo metallico che tiene unite la gambe.
TRAGEDIA
Nemmeno mio padre potè nulla e io allora gli misi le gambe di un soldatino di quelli componibili… sembrava un nano rachitico.
Senza Volto era un agile indiano a cui avevo messo i capelli sulla faccia … misteriosissimo… il Pilota Giallo invece era un pupazzetto senza arte né parte che guidava una moto a 3 ruote e che mio padre mia aveva portato dal raduno degli alpini…
Mia madre mi regalava sempre delle figate galattiche tipo l’orco e il dinosauro di una confezione Dungeon & Dragons … mio padre sempre roba infima ma vebbè il suo compito era riparare!
Infine il Drago Fosforescente lo scambiai con un amico di mio cugino, nell’incredibilità del gruppetto di amici, gli diedi un soldatino inginocchiato con braccia mobili e mi presi un dinosauretto che aveva questa caratteristica per me magica: brillava al buio e la sera nel mio lettino me lo godevo tutto…
Come vedrete sarà destinato a grandi cose quel piccolo Sauro …

Foto :
i 7 della crisi in una foto originale in bianco e nero
Immagine

bron il baraccone di plastica comunque 1000 volte meglio dei vari “emiglio”
Immagine

Scoperta del faro con lanterna che assiste …
Immagine

Bello!

Inviato: 13/11/2011, 21:18
da Neapolitan Joe
I 7 erano come il neo Senatore a vita e neo Presidente del Consiglio Monti oggi!

Re: La storia dei miei giocattoli : dal libro bianco di godz

Inviato: 13/11/2011, 23:15
da d.a.t
grande joe,
sei riuscito a catturare la mia fantasia con le tue storie inoltre hai richiamato alla mia memoria come anche io giocavo mischiando tutti i giochi in un'unica grande avventura

Re: La storia dei miei giocattoli : dal libro bianco di godz

Inviato: 14/11/2011, 15:25
da Joe
Grazie D.a.t., ogni vostro commento mi aiuta a condividere tutto ciò e ...ancora un capitolo di pazienza e arriverà il primo :gijoe: , che poi ... sarà un :cobra: !

p.s.
Neap hai ragione , effettivamente i 7 erano come Monti , erano lì
per affrontare quella che sembrava una crisi senza uscita.

Re: La storia dei miei giocattoli : dal libro bianco di godz

Inviato: 24/11/2011, 12:59
da Joe
Capitolo 6
Talking about the revolution

Non tutti sapevano cosa stava per capitare in quegli anni, forse perché pochi sanno che quando tutto sembra uguale è il primo segno che le cose stanno per cambiare…
La monotonia non era proprio un frangente relativo a quella terra ma come in silenzio avvenne la scoperta dell’albero così iniziò il primo viaggio verso un altro pianeta e la scoperto che non si era soli nell’universo.
Il faro infatti non serviva solo come richiamo ma anche come punto di partenza e il primo tentativo del Sauro Fosfo ( aiutato dai maghi) in gran segreto fu fatto verso un pianeta interamente montuoso chiamato Carrer.
La razza dominante erano i Master, esseri alti circa 4 volte un umano e in lotta divisi tra due fazioni:
gli eroici Eterni e i violenti Serpenti; anche se entrambi gli schieramenti si disinteressarono alla venuta del visitatori, Fosfo scoprì altri Sauri della sua razza comprendendo le sue origini: lui era destinato a Carrer ma perdendosi nella spazio, forse a causa dei Cronauti, era finito altrove.
Fosfo dopo il contatto con i Sauri fu tentato di non tornare, gli stessi suoi simili non volevano lasciarlo andare e probabilmente sarebbe rimasto se un soldato inviato dopo di lui, non lo convinse a tornare per il bene di quei popoli vessati e quasi senza speranza.
Purtroppo a tornare fu solo il Sauro, nella fuga da Carrer il soldato si sacrificò per fermare chi li voleva imprigionare ma la suo immolazione non fu vana poiché Fosfo portò con sé una nuova arma chiamata Dinamitedax che avrebbe cambiato il volto della terra che ora riconosceva come sua.
Mentre Carrer era un pianeta incredibilmente selvaggio la terra sui cui il Sauro tornò era sempre più tecnologica, il triumviro dei Robot aveva creato una città solo per le auto e l’aveva indicata come nuova capitale al nome di Majokit ove i pochi uomini erano schiavizzati dalle macchine.
Quel che restava dell’esercito era poco più che un Armada, ridotta tra l’altro in una sorta di bizzarro freak show di guerrieri irrimediabilmente mutilati; fu Fosfo con la Dinamitedax a curarli combinando i loro con corpi con quelli degli altri e con le armi raccolte in anni di devastazioni;
mentre questi esseri si accorpavamo in quella che si sarebbe poi stata chiamata “Incredibile Armada” arrivavano, si altri esseri, come l’aracnide Ragnarok o il demoniaco Gorgon con lo scettro del male e il Cavaliere Extensor ma che i robot, ora organizzati, facevano scappare in luoghi bui e infimi.
Il colossale dinosauro Dinosauro Diplodico fu l’unico a non fuggire di fronte ai robot ma neppure lui da solo o assieme a 2 Teste poteva nulla per impensierirli.
Fu a questo punto, quando tutti pensavano che la storia non potesse cambiare che l’ingranaggio del futuro si mosse e come detto nessuno si accorse dello scatto evolutivo nella storia dell’uomo; arrivò sulla terra un nuovo guerriero, il primo della razza i GIJOE, il suo nome : Cobra Polar.
Era iniziata una rivoluzione

Traduzione
Siamo entrati nella seconda metà degli anni 80 e con la mia famiglia tutte le sacrosante domeniche si va a casa di mio cugino dove il tempo passa tra il calcio e i giochi nei boschi.
Come sfondo, roba d’altri tempi, tra alcune case in costruzione, un collegio abbandonato e una rocca medioevale chiamata in dialetto “ au lo’ “ , il luogo, dove prendono vita battaglie epocali…gli altri avevano il castello di grayskull giocattolo, noi quello vero!
Ribattezzo questo posto Montagna Carrera, come il cognome di mio cugi, nella storia diventa Carrer, togliendo un pezzo e dare un tono fantasy, come per il Calzi ( Scalzi ) e i Vesti ( Vestiti )
e a breve saprete perché è il libro bianco di Godz…
In quella montagna scopro l’uso di petardi vari e del fuoco che diventa il gioco di bruciare e ricomporre i soldatini o di fonderli totalmente… le creazioni hanno un che di incredibile e mi affeziono a loro al punto da farli diventare dei super soldati.
Ogni occasione è buona per accrescere il mio pianeta, un grosso ragno a carnevale, uno della serie black star che si rivela tipo un master di peggiore qualità mentre il mio unico master è uno massiccio che si allunga e fa ridere i polli.
Lo zio dei grandi slanci questa volta sente che mi piacciono i majokit delle macchinine majorette e vedendo il piccolo posto di blocco regalatomi al compleanno dagli amici… mi compra il lotto più grande che c’era: due autorimesse con autolavaggio, parco, pompa di benzina e ristorante… un metro quadrato una volta montato…è ingombrante e giocherò solo un estate… forse uno spreco.
A proposito di spreco, per quel compleanno ho chiesto uno di quei master enormi, non Titus, ma il cattivo , uno cappellone verde il cui prezzo sembrava accessibile tipo 20.000 lire; i miei genitori non mi prendevano mai tutto subito, mi facevano sbavare per giorni davanti alla vetrina, con il rischio che poi qualcuno lo comprasse… questa volta invece arriva il giorno dell’acquisto (l’ultimo prima di tornare dal mare) si va nel negozietto,trovo il pezzo che avevo puntato, unico e ultimo, lo metto il gioco sul bancone e la commessa spara una cifra tipo 80.000 lire, io e mia madre ci guardiamo.
Il prezzo sulla scatola è 20… ma è un errore, un’etichetta rimasta attaccata, il vero prezzo è sotto la scatola ed è 80.
“ è troppo “ dice mia madre
“si mamma è troppo” dico io
Esco da quel negozio con un lunghissimo dinosauro Diplodico da 20 carte che non sarà mai il migliore né il peggiore dei miei ma sarà sempre buono e molto saggio.
Chi ti vuol bene ti dice dei Si e dei No, mi diranno anni dopo dei Frati e io penserò a mia mamma e a quel bambino viziato, perché avevo tanto, ma con dei limiti…


Foto
Questo è una parte dell’incredibile armada … ( risalenti al periodo in cui giocavo col fuoco
sono il centauro , l’indiamo cannone, il mitragliere drago e bracciomitra)
Immagine

il grande majokit di majoret , rimontato oggi per la gioia dei miei figli e dei nipotini
Immagine
il ragno nero … il cobra intrappolato non è il mio primo g.i.joe ( e poi che triste avere Road Pig come primi personaggio …la sua card era orribile , diceva che sua madre gli metteva al collo una bistecca perché il cane giocasse con lui)
Immagine
il saggio diplodico con lo sfondo meno consumato della mia soffitta
Immagine

Bella puntata!

Inviato: 24/11/2011, 15:42
da Neapolitan Joe
Ah! Ah! Ah! Quel Diplodoco ce l'ho ancora anche io!!! Ho anche il Triceratopo ed il Tirannosauro di quella serie! Bei tempi!

Re: La storia dei miei giocattoli : dal libro bianco di godz

Inviato: 24/11/2011, 21:17
da d.a.t
gran bel racconto aspettiamo il prossimo :clap: :clap: :clap:
il mio unico master è uno massiccio che si allunga e fa ridere i polli.
non può essere che extendar :D :D :D
per quel compleanno ho chiesto uno di quei master enormi, non Titus, ma il cattivo , uno cappellone verde
il gigante cattivo si chiama megator

Re: La storia dei miei giocattoli : dal libro bianco di godz

Inviato: 26/11/2011, 20:27
da Joe
Neap erano altri tempi e altri giochi , ora persino i dinosauri sono fatti di un materiale spugnoso che non so definire
o hanno occhi allucinati che fanno sembrare quelli del diplodico normali ..

d.a.t. erano propio extendar e megator ( quest'ultimo per vie traverse si rivedrà ... ma non anticipo nulla)
intanto nel prossimo capitolo aprirà la strada ai :gijoe: il mio primo :cobra: Snow Serpent che per me sarà sempre
Cobra polar

Re: La storia dei miei giocattoli : dal libro bianco di godz

Inviato: 28/11/2011, 13:34
da d.a.t
intanto nel prossimo capitolo aprirà la strada ai il mio primo Snow Serpent che per me sarà sempre
Cobra polar
non vedo l'ora di leggerlo. che bei tempi che erano.......

Re: La storia dei miei giocattoli : dal libro bianco di godz

Inviato: 01/12/2011, 13:24
da Joe
Capitolo 7
Yohhh Joe e la resistenza

Cobra Polar era il suo nome e non fu lui a voler essere un capo ma solo lui poteva esserlo.
Sul suo nome iniziarono a serpeggiare leggende alimentate dal suo simbolo, un cobra rosso, disegnato con il sangue sul suo braccio e con dello spray rosso sui i rottami di auto di polizia robot, del robo-aereo cyberuan e poi di una cibermoto…
I grandi robot sguinzagliarono diversi dei loro fidati soldati accompagnati da segugi in grado si sparare letali missili… ma Cobra Polar, l’ultimo arrivato, era più scaltro di loro.
Il suo arrivo divise gli uomini perché anche sperare sembrava costare sangue, pochi erano quelli che volevano fare la fine dei mutilati e il ricordo dell’ultima guerra persa sul filo di lana aveva lasciato in loro cicatrici profonde.
Addirittura i Sauri che avevano elogiato le sue scorribande sapevano bene che di fronte ad un Bron nulla avrebbe potuto, i Calzi non vedevano in lui quella magia in cui credevano e infine i soldati militari puntavano il dito sul suo equipaggiamento limitato per far fronte ad essere il cui metro erano una moltitudine di laser e missili.
Qualcuno che credeva in lui c’era ed era lo Sceriffo; questi lo trovò scoprendo che non era certo un comandante… piuttosto un ladro intento a prendere di mira i robot ricchi di metalli. Nonostante ciò lo convinse a venire con lui in un Fort Custer ormai sul punto di crollare ma pur sempre colossale, per fargli vedere come i fasti dei pistoleri non erano ancora scomparsi ma ora avevano bisogno di lui per tornare… Cobra Polar passando da un portone sfondato chiese come sarebbe stato possibile e l’uomo della stella disse che l’unico modo era riformare i 7 e trovare qualcuno che non avesse paure del triumvirato, per annientarlo.
Il GiJoe pensò che questo era impossibile ma quel pistolero aveva l’aria di uno che non mollava e allora gli chiese perché tentare una simile impresa, contro un nemico che sembrava invincibile e contro ogni logica di combattimento, una cosa era affrontare in scorribande i drappelli robotici, un'altra era guidare una rivolta… perché tentare un impresa del genere ?
Lo sceriffo, il cui volto era sempre nascosto sotto il cappello, levò lo sguardo alle stelle e disse :
“ chi sa di aver già vinto non combatte, solo chi sa di dover ribaltare la sorte lotta fino all’ultimo...”
Fu così che Cobra Polar seguì l’uomo con la stella.
Riunire i 7 fu una lunga avventura iniziata con il ritrovamento di Roccon nella valle della prima guerra, dove era rimasto imprigionato nella forma di roccia e collimato dall’arruolamento dell’allievo di Senza Volto, un altro GiJoe, chiamato Zartan dallo sguardo tetro che come mago riportò l’uomo di pietra alla sua forma da battaglia.
Convincere Zentradi, ridotto ad un tronco umano fu facile facendo leva sulla sete di vendetta, il Sauro Fosfo aveva un innata sete di nuove avventure come anche gli ultimi componenti della squadra, grandi amici e tra le fila di questa nuova razza nuovi arrivati : Televiper dal cannone elettrico letale per i robot e il nuovo capo dei piloti Motorviper.
Cobra Polar aveva ora ciò che serve ad un condottiero : aveva coraggio, aveva compagni fedeli e aveva una testata nucleare pronta per essere sparata… ma ci voleva di più per il triumvirato; per questo motivi guidato da Zartan usò il Faro per un viaggio verso un pianeta morente, le cui acque salate stavano per divorare le ultime isole e lì trovò l’unico sopravvissuto: un immenso mostro,più grande di tutti i Sauri mai visti, il cui ruggito non solo era assordante ma accompagnava un getto di napalm organico in grado di fondere anche i metalli.
Cobra Polar malgrado la paura di una creatura del genere comunicò con lui tramite il talismano fornitogli dai Vesti, gli parlò a lungo di un mondo appena nato, ancora senza nome che aveva bisogno di uscire dalla prigionia per trovare la sua strada… se lo avesse seguito avrebbe tracciato lui il solco di questa nuova via… se rimaneva lì avrebbe perso 2 mondi in un solo momento.
L’enorme essere disse solo “ Verrò… se perdiamo scomparirò con voi se vinciamo sceglierò io il nome di quella che diverrà la mia nuova terra…”
Cobra Polar ordinò il rientrò e quando tutti videro questo essere pensarono che forse, ora la rivoluzione era possibile … ma occorreva lottare.

Traduzione
Sarà il 1988 , vado alle medie e ormai molti bimbi fanno finta di non giocare più… in realtà giocano tutti… io divento amico del fighetto del paese che in camera non ha pupazzi ma ha già il commodore 64 con 1250 giochi ( tra cui Dynamite Dux che carica in 30 minuti per una partita di 5 minuti ), io ho uno sfigato msx con 8 giochi( tra cui out run dove la ferrari sembra una cespuglio verde) ma non abbandono i miei pupazzetti. Dal cartolaio del paese, la vetrina del mondo, appaiono questi personaggi nuovi, confezione nera, e scritta bianca tra strisce rossa bianca e blu.
Rimango incantato! Colgo l’anniversario dei miei genitori come l’occasione giusta e questa volta mia sorella mi accompagna a prendere il regalo. Avrei preso Snake Eis se non fosse già stato comprato e tra quelli rimasti sono indecisissimo… risolve mia Sorella “ prendi quello Bianco”.
Snow Serpent Cobra Polar Assault ....10.000 lire di puro giocattolo e torno a casa ( non si apriva mai un gioco prima di arrivare a casa) , è il momento , scarto il mio primo Joe… è da sballo, ha un sacco di piccoli gadget; zaino, fucile, racchette da neve, paracadute e un mega missile, non sono un fans delle armi ma cavolo sono fatte bene !
Lo Zentradi, sino ad allora ritenuto il meglio del meglio e ora a ridotto a metà, diventa il suo vassallo e alcuni gobots vengono fatti a pezzi per celebrare il suo arrivo mentre mi appresto a comprare al compleanno Televiper sempre scelto da mia Sorella “prendi quello Blu”;
A Natale arriva una cosa che ho visto sul catalogo : Zartan con Idroslitta!!! Quasi svengo ! Mio cugino, che aveva ricevuto Footlose mi regala MotorViper con il mezzo per i Crimson mentre io gli regalo Mindbender.
Già mi sembra di stare in paradiso ma capita una roba da matti, durante una spesa al supermercato io come al solito saluto dicendo “ sono ai giochi ” ; mia madre mi trova a sbavare davanti ai Gijoe e mi dice “ cosa ti piace ?” io indico Tomax e Xamot, 15.000 lire , mia madre li mette nel carrello!
I miei giochi in un mondo di amici che cercavano di limonare sono un bel posto dove stare senza ragazze, ho 12 anni e ho ancora voglia di giocare, mio cugino di 2 anni più piccolo divide con me la passione per i mitici GIJoe, il suo cartolaio del paese fa fuori dei Buzzer e Ripper a 3000 lire , due lui e due io e abbiamo questi mitici zamatauri… anche se non ci mettiamo mai a fare Gijoe vs Cobra; vediamo i cartoni ( e un film in videocassetta visto 400 volte) ma il nostro gioco è sempre un manipolo di eroi contro tutti !
Durante l’estate dei 12 anni, 1989, vado al mare, mi porto Cobra Polar che avrà le viti arrugginite in eterno per i bagni in acqua salata; compro per mio cugino un Tirannosauro e per me… l’ultimo dei miei mostri, bellissimo, originale, made in hong kong, che sotto il piede porta la marca Imperial per concessione della Toho… il mostro definitivo… sta arrivando…


Foto dei 7 in grande spolvero
Immagine
l’ombra di Godzilla aleggia enorme nella mia crescita
Immagine

Re: La storia dei miei giocattoli : dal libro bianco di godz

Inviato: 01/12/2011, 15:24
da lucius
Questa parte della tua storia mi fa riaffiorare tanti ricordi. Bello vedere come persone che hanno vissuto in zone così diverse di un paese così grande abbiano avuto esperienze e emozioni simili legati agli stessi oggetti.

YO JOE!

Inviato: 01/12/2011, 15:56
da Neapolitan Joe
Il dinosauretto a sinistri ce l'ho anche io.
Incredibile i Joes veterani hanno ancora i "cazzettini"!!!

Re: La storia dei miei giocattoli : dal libro bianco di godz

Inviato: 01/12/2011, 15:57
da d.a.t
grande storia joe veramente appassionante :drunk: :drunk: :drunk:
anche io a 12 anni giocavo ancora con i giocattoli e non mi vergognavo a dirlo mi ricordo che avevo uno scafo di una nave pieno di joe che avventure

Re: La storia dei miei giocattoli : dal libro bianco di godz

Inviato: 02/12/2011, 12:58
da Joe
Iniziando a scrivere dei G.i.joe spero affioreranno sempre più ricordi !
Incredibile i Joes veterani hanno ancora i "cazzettini"!!!
in realtà quelli nella foto ( escluso Motor Viper che è il mio originale) sono stati trovati di recente in un mercatino , ma anche loro hanno un che di incredibile
in quanto arrivano da un sacchetto di 17 action figure praticamente intatte; non vi dico quanto le ho pagate perché non ci credereste mai.
prossimamente posterà una foto dei miei originali dove Zartan ha una gamba di Dodger legata col fil di ferro e Televiper ha il gancetto tra le gambe … fatto in casa .
Chiaramente nessuno di loro ha ancora il pistolino …

Re: La storia dei miei giocattoli : dal libro bianco di godz

Inviato: 16/12/2011, 11:16
da Joe
Capitolo 8
La II guerra Mondiale e la battaglia di Garasg

Mentre la prima fu una guerra lampo in un luogo preciso la seconda fu una lunga serie di combattimenti senza quartiere.
I robot imparavano dai loro errori e per non incappare nel precedente tranello si muovevano in gruppi a volte capitanati da uno del triumvirato, sempre supportati dagli aerei mentre nella capitale Majokit rimaneva il grosso delle forze pronto a partire a sostegno di chi lo richiedeva.
Cobra Polar e l’incredibile Armada stanziarono il loro campo nella piana Garasg, il luogo diametralmente più lontano alla capitale dei Robot; inizialmente la scelta venne criticata dai Sauri poiché questa era uno sterminato campo aperto con pochi luoghi dove nascondersi e i ruderi del Fort Sioux, tutto l’opposto della stretta gola dove stavano per avere la meglio durante la prima guerra ma vi era un piano dietro ciò che non poteva essere svelato.
La dichiarazione di guerra fu eclatante e improvvisa, dopo che diversi robot avevano controllato la suddetta piana senza trovarvi nulla se non dei lego fu la volta di un gruppo guidato dal robot Bianco a fare una perlustrazione e tutto quello che tornò fu un aereo, le cui ali erano bloccate da lava di vulcano fusa, il quale trasportava con fatica i pezzi del cannone del Bianco.
Il rapporto dell’aereo parlava di un attacco durante la notte di tanti militari e Sauri, tra cui un essere enorme che sparava un laser dalla bocca con il quale aveva distrutto il cannone del Robot Bianco, questo aveva vacillato e caduto a terra era stavo fatto a pezzi dal redivivo 2 Teste. Tutti erano stati fatti a pezzi e solo lui lasciato libero per raccontare questa storia.
Bron e Mazinga elessero Megaton, la Pistola robot, come terzo triumviro ma non fecero in tempo a celebrare il funerale del Bianco che ebbero notizie di una rivolta contro i robot sull’isola di Ghallia dove vi erano grandi miniere di metalli raccolti da piccoli robot.
Quando Bron e Megatron arrivarono in Ghallia trovarono un solo sopravvissuto, la jeep autorobot Canguro che rivelò come una gruppo di mostruosi umani aveva abbattuto tutti i robot raccoglitori.
Nello stesso momento, la capitale Majokit, venne presa di mira dal mezzo corazzato guidato da un indomito Motorviper e i due gemelli Tomax e Xamot che fuggirono prima che le auto potessero raggiungerlo.
Infine Cobra Polar e i suoi 6 indomiti Eroi mostrarono la loro faccia ai robot effettuando un raid nella capitale mentre il Triumvirato li cercava altrove, minando le strade e liberando gli schiavi!
L’eco della loro impresa fece il giro della terra e mentre Mazinga si occupava della ristrutturazione della capitale gli altri 2 triumviri con il grosso dell’esercito presidiavano i dintorni; pentajet dall’alto osservò come diverse navi con Armade di militari si stessero avvicinando via mare, subito tentò di bombardarli ma dalle acque emerse quel mostro enorme che lo colpì scomponendolo nei sui 5 aerei.
Contrariamente a quello che si poteva pensare le Armade si diressero in Ghallia e da lì ripartirono in direzione opposta dando tempo ai robot di ricostruire parte della città riorganizzarsi in un nuovo esercito che puntò verso Garash poiché i pochi aerei rimasti ne avevano notato il più grande avamposto di uomini.
All’arrivo nella piana però non sembrava esservi nessuno, solo dei LEGO.
I Robot, guidati da Bron e Megatron avanzavano in quello che sembrava un luogo deserto ma quando arrivarono al centro da sotto i lego emerse l’incredibile Armada guidata da Cobra Polar e i 7 che si erano creati dei piccoli rifugi, mentre dal fortino emersero tutti i Sauri tra cui 2 teste, Diplodico e Ragnarok per dare battaglia mentre di lontano si sentiva l’urlo che anticipava l’entrata in battaglia dell’enorme Mostro.
Con il suo arrivo lo scontro fu impari visto che riuscì da solo a gettare a terra Bron mentre Megatron veniva sopraffatto da 2 Teste ma quando stavano per cantare vittoria arrivò lo stesso Mazinga con Convoy, Gordian e tutti i robot a far pendere l’ago contro i ribelli.
Dal faro arrivò un aiuto insperato dal pianeta Carrer che inviò il suo Leader Footlose e il grande Sauro Trex, purtroppo anche con il loro aiuto Mazinga era troppo forte per tutti o quasi.
Quando le speranze stavano per abbandonarli arrivarono le navi dei militari che portarono con loro le uniche creatura che avessero mai sconfitto Mazinga: le Biglie !
Queste rotolarono ovunque anche sotto i piedi del gigante di ferro e lo fecero vacillare, il mostro dell’altro mondo e Trex insieme gli si gettarono a terra e a quel punto tutti capirono che era finita.
Convoy si arrese a Cobra Polar come gli robot vedendo i loro capi a terra incapaci di reagire ma anziché terminare tutto ci fu un colpo di testa, anzi di teste, visto che il drago dal doppio cranio si avventò sul capo Gijoe per ucciderlo e diventare imperatore .
Tutto capitò in un attimo, Cobra Polar si liberò della stretta, prese la sua testata nucleare e la sparò in pieno petto al Drago… senza esplidere… il Gijoe tendendo l’innesco in mano guardava nei 4 occhi il drago e pronunciò le seguenti parole “ ho promesso ad un pistolero che avrei liberato questa terra e ho promesso al suo nuovo re che avrebbe scelto il suo nome, ora prometto fedeltà a lui che sceglierà il tuo e la nostra via “
Alle spalle di 2 teste apparve l’enorme mostro che avanzava scuotendo la terra , una volta in mezzo a tutti prese la testata e la staccò dal petto del Sauro urlando con tutti la sua ruggente voce
“ Nella Terra di Godz oggi non morirà più nessuno : è tempo di Pace “
Così parlò Godzilla

Traduzione
È il 1990 ultimo anno prima delle superiori. Farsi vedere dalla ragazzine a giocare è una cosa che semplicemente non è contemplabile.
Mentre a casa mi faccio delle giocate fantastiche con i GIJOE fuori al massimo gioco a calcio in infinite partite in oratorio ma il vero bivio appare durante una gita di qualche giorno a Firenze, al momento di dividerci nelle stanze scopro che siamo in 9 maschi per 2 stanze, 1 da 5 e 1 da 4.
Le divisioni sono già state fatte per qualcuno, il fighetto del paese occhi azzurri e capelli biondi a caschetto, dà per scontato che andrò con lui e altri 3 belli e bravi ma io guardo un altro mio amico, con cui gioco sempre a calcio, occhi scuri e capelli neri ricci che gira con gli ultimi della classe…
così mentre il fighetto va a far il filo alle tipe nella stanza da 4, io scelgo di passare tre giorni di divertimento totale con gli ultimi… che culminano con il portiere di notte, un enorme nero tipo roadblock, che ci intima di finirla e di dormire all’1 di notte!
Dopo questa minaccia, il pluribocciato 17enne dopo tanta musica suonata alla chitarra, mette una cassetta di una tipa come ninna nanna, la cui prima canzone è: Talking about revolution di Tracy Chapman…
Io l’avevo già sentita e così come lo è per la mia rivoluzione di adolescente, una volta tornato a casa diventa la colonna sonora dei miei giochi.
Mi rendo conto che ormai non ho più tanta voglia di giocare ma con mio cugino che viene a trovarmi in estate, con i suoi giochi, organizzo una maxi guerra: quella definitiva!
Proprio perché ormai sono grande mia mamma fa togliere la moquette in camere mia ma prima di buttarla la lascia in garage, io e mio cugi la stendiamo ed ecco la piana di garasg.
Dove il nuovo Godzilla e Cobra Polar organizzano l’armageddon dei robot.
È l’ultima della grandi battaglie ed è epocale e la vivo quasi a saperlo con un po’ di malinconia, a settembre inizierò le superiori…con fighetto biondo perdo i contatto anche se abitiamo vicini e prendiamo lo stesso pullman; con il riccio, Marco, anche se viene bocciato non ci perdiamo, ci vediamo ancora e anche a lui piacciono i GIJOE ! L’anno dopo lo aiuto per l’esame di terza media e ce la fa… un giorno senza motivo fotocopieremo 2 volte una banconota da mille lire fronte retro e la metteremo nel portafogli a dirci che gli amici valgono più del denaro.
Quel millino è ancora nel mio, è ancora nel suo, ancora nel nostro: portafoglio e cuore.



Godzilla avanza minaccioso
Immagine
Mazinga è stato regalato a mio cugi e poi suo fratellino l’ha regalato … all’asilo delle suore … arghhhhh… questo invece è un suo sostituto , un gaeking trovato in uno sgabuzzino ...ma questa è un'altra storia
Immagine