Di fatto questi robot che vedete sarebbero Diaclone e Microchange, le due serie giapponesi Takara che la Hasbro avrebbe poi importato sul mercato americano ed europeo come Transformers, cambiando spesso colori e dettagli. Su nessuna delle confezioni GiG dell'epoca compare però, nemmeno in piccolo, la parola Diaclone. Questi sono TRASFORMER, solo ed unicamente italiani!

Cominciamo con un doppio paginone centrale a dir poco spettacolare:

Chi guardava il cartone Filmation dei MOTU nel 1984 ricorderà sicuramente che, fra la sigla d'apertura e l'inizio della puntata, c'era sempre un brevissimo spot pubblicitario che diceva "Solo il computer poteva creare AUTOROBOT TRASFORMER"...












Una piccola chicca: non so se questo fosse un catalogo natalizio oppure una pagina di Topolino in periodo sempre natalizio che dava qualche suggerimento ai bimbi dell'epoca. Fatto sta che, in basso a destra, compaiono le versioni TRASFORMER di Astrum e Vampiro, futuri jet Distructor, che invece la GiG aveva inizialmente chiamato Aquila! Qualche anno dopo, e purtroppo solo in TV, Aquila sarebbe diventato il nome italiano di Jetfire, mai commercializzato in Italia.

Nella linea TRASFORMER non c'erano solo i futuri Transformers, ma anche altri personaggi Takara che la Hasbro non adottò mai, come la 44 Magnum e gli abbastanza insulsi Crono Jet e Car. In realtà c'era altra paccottiglia ancora, tipo il robot Slot Machine e quello Roulette, ma, per fortuna, non pare ci fossero pubblicità dei suddetti su Topolino



